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![]() Sito aggiornato il 30.08.2025 |
Parrocchie di Isola della Scala e Pellegrina
XXII Domenica del Tempo Ordinario
Dio, in Cristo, è venuto a sedere a mensa
con tutti gli uomini per manifestare la
sollecitudine del suo amore. A noi chiede di
fare altrettanto con la semplicità e la
gratuità di chi ha compreso che questa è la
logica di Dio e qui sta il segreto e la potenza
del suo Regno.
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Messaggio del Santo Padre per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato 2025 1° settembre 2025
“Semi di pace e di speranza” è il tema
scelto da Papa Francesco per la Giornata
Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato
2025. Nel decimo anniversario dell’istituzione
della Giornata, avvenuta in concomitanza
con la pubblicazione dell’Enciclica
Laudato si’ e nell’anno giubilare,
“pellegrini di Speranza”, il tema acquisisce un
significato più forte e profondo.
Con l’immagine del seme, più volte citato nella predicazione di Gesù, Papa Leone XIV esplicita il paragone del chicco di grano, che per dare frutto deve morire (cfr Gv 12,24). Il seme si consegna interamente alla terra e lì, con la forza dirompente del suo dono, la vita germoglia, anche nei luoghi più impensati, in una sorprendente capacità di generare futuro. Dunque, in Cristo siamo “semi di Pace e di Speranza”. Le parole profetiche di Isaia, «In noi sarà infuso uno spirito dall’alto», che accompagneranno l’iniziativa ecumenica del “Tempo del Creato” dal 1° settembre al 4 ottobre, reiterano la necessità di azioni concrete in grado di trasformare il deserto, arido e riarso, in un giardino, luogo di riposo e serenità. La giustizia ambientale, implicitamente annunciata dai profeti, non può più essere considerata un concetto astratto o un obiettivo lontano. Essa rappresenta una necessità urgente, che va oltre la semplice tutela dell’ambiente. Si tratta, in realtà, di una questione di giustizia sociale, economica e antropologica. Per i credenti, in più, è un’esigenza teologica, che per i cristiani ha il volto di Gesù Cristo, nel quale tutto è stato creato e redento. In un mondo dove i più fragili sono i primi a subire gli effetti devastanti del cambiamento climatico, della deforestazione, e dell’inquinamento, la cura del creato diventa una questione di fede e di umanità. Tra le iniziative della Chiesa che sono come semi gettati nel nostro campo, si ricorda il progetto “Borgo Laudato Si’”, che Papa Francesco ci ha lasciato in eredità a Castel Gandolfo, come seme che può portare frutti di giustizia e di pace. Si tratta di un progetto di educazione all’ecologia integrale che vuole essere un esempio di come si può vivere, lavorare e fare comunità applicando i principi dell’Enciclica Laudato si’. Il messaggio di Papa Leone XIV invita a "cogliere l’opportunità unica di coltivare e custodire il giardino del mondo (cfr Gen 2,15)." Dunque, lavorare, prendersi cura, proteggere e conservare il terreno, basandosi sul rispetto reciproco tra essere umano e natura. |
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