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Sito aggiornato il 18.01.2025 |
Parrocchie di Isola della Scala e Pellegrina
2a Domenica del Tempo Ordinario
Questa Domenica segna l’inizio del tempo
liturgico ordinario, e lo fa con il segno
compiuto da Gesù alle nozze di Cana.
L’acqua cambiata in vino diventa profezia
dell’alleanza nuziale che egli è venuto a
sigillare con l’umanità mediante il dono
del suo sangue, cioè mediante il vino nuovo
della sua stessa vita.
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Settimana di preghiera
per l’Unità dei cristiani 18-25 gennaio 2025 “Credi tu questo?” Dio del cielo e della terra, Gesù Cristo, tuo Figlio, ti ha rivelato come nostro Padre e ci ha promesso il dono dello Spirito: concedi alla tua Chiesa di superare lo scandalo delle divisioni, affinché possiamo dare testimonianza alla tua vita di comunione, nell’unità della nostra comune professione di fede e nell’amore del reciproco servizio. Per Cristo nostro Signore. Amen
1. “Credi tu questo?”: sì, significa credere
nella persona di Cristo e nel suo Spirito sia
nella storia e nella vita personale di ognuno
di noi, sia come chiese cristiane. In questo
presente tempo in cui lo scetticismo verso i
principi e le verità evangeliche sembra farla
da padrone, i cristiani sono chiamati a credere
e soprattutto vivere la fede in Gesù credendo
alla sua Parola, credendo a ciò che
può sembrare impossibile, perché il nostro
Dio è l’Iddio dell'impossibile. La risurrezione
è un vero e proprio ritorno alla vita, è un miracolo
di Dio che si accetta per fede, estraneo
al pensiero del nostro tempo ma è un miracolo
e un dono. E la risurrezione di Cristo è
garanzia della risurrezione dei credenti e della
realtà della communio sanctorum, aprendo
nuove prospettive sul piano personale e
comunitario, sul piano escatologico e sul piano
esistenziale ed ecclesiale.
“Credi tu questo?”: anche nel cammino ecumenico si tratta di credere in Cristo nostra speranza, che nella sua Carne ha abbattuto il muro della divisione e ha fatto di due popoli una cosa sola (cfr. Ef 2, 14-15). Si tratta quindi di immergere in lui e nel suo Spirito il nostro cammino che porta i segni delle fragilità e degli interrogativi del presente. “Credi tu questo?”: significa credere che non può essere svuotata la croce di Cristo. Ed è qui che possiamo ricordare quanto dissero Giovani Paolo II e Bartolomeo nel 1994: “Carissimi, abbiamo questo compito comune, dobbiamo dire insieme fra Oriente e Occidente: Ne evacuetur Crux! (cfr. 1Cor 1,17). Non sia svuotata la Croce di Cristo, perché se si svuota la Croce di Cristo, l’uomo non ha più radici, non ha più prospettive: è distrutto! Questo è il grido alla fine del secolo ventesimo. È il grido di Roma, il grido di Costantinopoli, il grido di Mosca. È il grido di tutta la cristianità”. Il Concilio di Nicea che ricordiamo nell’anniversario dei 1700 anni della sua convocazione, è di profonda attualità anche oggi, perché ci offre l’immagine di un Dio che in se stesso è comunione, è dialogo, è amore: la Trinità come modello di unità nella diversità. (Tratto dal fascicolo della preghiera per la Settimana dell’Unità dei cristiani). |
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